In Italia c’è un “epidemia sedentarietà”, l’esercizio fisico contro le malattie croniche

(Rif. “Adnkronos Salute” e “il Portale della salute” 4/2014)

Colpiscono 1 italiano su 3 e costano al nostro Servizio Sanitario Nazionale circa 60 miliardi di euro ogni anno.
Sono le malattie croniche, che rappresentano un’emergenza sociale ed economica e compromettono la produttività e la qualità di vita. 
Le cause? Gli stili di vita errati, in primo luogo la sedentarietà. Nell’80% dei casi, infatti, queste malattie si potrebbero prevenire e curare con una medicina alla portata di tutti e già disponibile: l’esercizio fisico! 
Nel nostro Paese 23 milioni di italiani, pari al 40% della popolazione, non praticano alcuna attività sportiva. Una vera e propria epidemia di sedentarietà. Sono sempre più frequenti, infatti, gli studi scientifici che mettono in risalto la stretta correlazione fra sedentarietà e insorgenza di patologie oncologiche, cardiovascolari, metaboliche e osteoarticolari, che hanno pesanti ripercussioni sociali ed economiche. 
Il movimento e l’esercizio fisico potrebbero e dovrebbero diventare, in modo strutturato, parte integrante del sistema dell’offerta sanitaria, in quanto prestazione prescritta a tutti gli effetti dl medico, analogamente a quanto si fa con un farmaco o una visita specialistica. In questo senso si è mossa la SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), che, con il progetto “Movimento per la salute”, ha cercato di coinvolgere i medici di famiglia per diffondere il concetto di prescrizione dell’attività fisica come un vero e proprio farmaco, da assumere in maniera sicura e controllata. 
L’esercizio fisico diventa quindi un complemento, se non proprio un’alternativa al consumo dei farmaci, che può portare benefici misurabili sia in termini di cura e prevenzione sia di risparmio sanitario: insomma una vera rivoluzione culturale nel panorama del sistema sanitario nazionale.
Il medico di medicina generale dovrebbe infatti avere un ruolo determinante nel promuovere l’attività fisica con i suoi
pazienti, secondo il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) –,Cricelli –, che sostiene questo modo di vedere l’intervento medico, anche attraverso una specifica formazione su queste tematiche. 
Spesso, infatti, l’esercizio fisico viene consigliato maggiormente agli individui sani invece che a quei pazienti che potrebbero trarre un maggior vantaggio da questa pratica. Senza dimenticare la difficoltà a indicare strutture certificate dove il medico possa serenamente inviare il paziente, consapevole di un esercizio fisico controllato e in sicurezza con protocolli certificati.
Anche l’OMS sostiene da tempo l’importanza dell’attività sportiva nel miglioramento dello stato di salute psico-fisicodella popolazione. “Tenersi attivi riduce anche il rischio di tumore – commenta il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ –: nelle donne più atletiche, ad esempio, è stata stimata una diminuzione della probabilità di ammalarsi di cancro al seno del 20%.
In questo senso quindi va inteso il concetto di 
wellness, non più solo confinato all’interno delle SPA  ma esteso anche alle associazioni, alle società sportive ed alle palestre, in quanto stile di vita che affonda le proprie radici nel concetto di “mens sana in corpore sano” dei Romani e si basa su una regolare attività fisica, una sana alimentazione ed un approccio mentale positivo. 

 

 

Chiudi il menu